Sabato 31 maggio 2025 – PRIMA SESSIONE (14.15-16.15)


SEZIONE 
Conoscere e agire

PARADIGMA
Patriarcato


TEMI CENTRALI
Patriarcato
Ecofemminismo
Violenza economica e di genere

Relatori

Emma Marzi

Antropologa e aspirante contadina, si è specializzata in Decrescita ed Ecologia politica. Ha organizzato diversi festival sul tema della decrescita, tra cui Alt Shift festival, Licheni e Borgofuturo. Nelle sue ricerche si è occupata dell’accesso alla terra e dei movimenti contadini. Fa parte del Movimento Decrescita Felice.

 

Stefano Panzeri

Giornalista freelance dal 1996, scrive su temi ambientali e sociali su diverse testate nazionali. Collabora con MAG2 Finance seguendo la comunicazione e il progetto di sensibilizzazione contro la violenza economica di genere.

 

Attività

Seminario e lavoro di gruppo

Partendo da un’analisi delle radici storiche dell’attuale modello socio-economico, verrà innestata una riflessione su quanto il patriarcato sia ancora presente nella nostra società e sulle conseguenze che ha avuto nell’economia e nel rapporto tra i sessi. Esiste infatti un nesso tra patriarcato e sviluppo capitalistico, tra dominio delle donne e sfruttamento della natura, tra sfruttamento delle donne e il paradigma dell’illimitata accumulazione e crescita.

Nelle società matriarcali la femminilità era il paradigma sociale di tutte le forme di produttività, il principio attivo fondamentale nella produzione della vita. Nella società patriarcale e capitalistica, invece, essa è stata svuotata di tutte le qualità attive, produttive e creative; è equiparata alla passività, a un “fatto di natura”. A essere veramente umane sono considerate le qualità maschili, che risiedono nella forza fisica e nel pensiero.

Verrà proiettato il cortometraggio “Viola” realizzato da OffiCine IED alla presenza del regista Marco Masante e dello sceneggiatore Raffaele Dibello.

In un momento finale di confronto, si ragionerà su come si possa scardinare il dominio della specie umana sul vivente e non solo per costruire una società conviviale della cura.

Perché è importante?

Con l’industrializzazione le donne furono relegate nella sfera domestica e si affermò il mito “dell’uomo che mantiene la famiglia”. Da allora dai confini dell’economia, centrata sul lavoro retribuito e la dipendenza dal reddito che da esso deriva, sono stati esclusi o resi marginali (a meno che non siano mercificati) molti aspetti dell’esistenza umana e della natura non umana, in particolare quel lavoro di riproduzione e conservazione della vita che rende possibile ogni altra attività.

L’ecofemminismo apre ad una lettura intersezionale fra tutte queste tematiche, in un confronto ancora tutto da costruire.

Per saperne di più…

Abbiamo chiesto ai relatori di consigliare un libro, un articolo, un documentario, un podcast ecc. dal leggere, vedere o ascoltare prima di partecipare al laboratorio o dopo aver partecipato se si vuole approfondire il tema del patriarcato e dell’intersezionalità.

DA LEGGERE

Il coraggio di contare di Natascha Lusenti (Il Saggiatore, 2024)

Le società matriarcali di Heide Goettner-Abendroth (Venexia, 2013)

DA VEDERE

Viola – OffiCine