Il momento di cambiare

Che senso ha Transioni fest?

Una giornata dedicata al ritorno alla terra, all’immaginazione e al cambiamento.
Perché tra crisi climatica, guerre, pandemie, isolamento, rattristamento e incattivimento sociale, virtualizzazione della vita in tanti e tante sentiamo nel profondo il bisogno di un cambiamento.
Chi non lo sente?
E in tanti e tante siamo già in cammino per cambiare.
Quello che manca è una narrazione, fatta di tante voci e tante storie, rispetto all’unica narrazione che ci pervade e intossica.

E allora troviamoci!
Per raccontare e celebrare i cambiamenti in corso, le tante Transizioni, piccole e grandi, collettive e personali.
Percorsi profondi e autentici che hanno in comune un nuovo legame con la terra, con gli altri essere viventi, umani e non umani, un’altra visione del lavoro, l’immaginazione di un altro paesaggio fatto di biodiversità.

La miseria è nella mente. La crisi è culturale.
Anna Harendt parlava dell’abitudine e della banalità del male.
Il nemico più grande è l’assuefazione, la rassegnazione.
Serve una nuova immaginazione fatta di tanti scenari, possibili e colorati, in cui proiettare la nostra felicità: si tratta di immaginare qualcos’altro e metterci in cammino provando a sperimentare giorno per giorno.
Servono cornici accoglienti e generative, per incontrarsi, praticare e coltivare pratiche e relazioni altre e felici senza per forza prefiggersi e stabilire a priori cosa accadrà.
Cascina Rapello vuole essere una di queste cornici.

Sarà una giornata conviviale in cui stare insieme immersi nella natura, dare spazio ai racconti e alle pratiche di ritorno alla terra e di cambiamento! Perché solo nella lingua italiana coltura e cultura hanno una vocale diversa!

Persone che hanno deciso di riprendersi del tempo per sé e per i propri figli, chi ha rimesso a coltura delle terre abbandonate da decenni, chi ha iniziato a fare l’orto, anche sul balcone, chi fa la marmellata e la torta in casa, chi ha deciso di portarla a scuola, chi ha ripreso una passione o un hobby che aveva sepolto da troppo tempo, chi ha rigenerato e condivide uno spazio abbandonato anche in città, chi ha deciso di disertare la guerra, chi ha iniziato a usare un software libero, chi pratica altre forme di finanza ed economia, chi porta avanti con tenacia dei cambiamenti nella scuola pubblica, chi ha dato vita a una nuova scuola, chi sta sperimentando altre forme e modalità per fare fronte a bisogni e desideri, chi ha eliminato lo smartphone mentre passeggia o cammina in montagna, chi ha finalmente deciso di trasferirsi, chi ha lasciato un lavoro alienante, chi ha ha dato vita in città o in campagna a forme di mutuo aiuto e di resistenza, chi ha intrapreso un dialogo profondo con la natura riscoprendo che noi siamo natura, chi ha deciso di tornare a mettere al primo posto l’amicizia.

Questa festa è dedicata a tutte e tutti noi!

Dal progetto “Transizioni, ritorno alla terra” nasce una giornata insieme, in cui persone e cambiamenti possano conoscersi, contaminarsi e spiccare il volo: incontri e racconti, una grande tavolata con cibo genuino della “nostra” terra, acqua di fonte e del rubinetto, raccolte, laboratori, giochi, workshop.
E questo è il senso di Cascina Rapello, una cascina 700esca, uno spazio concreto, fertile e immaginativo immerso nei boschi e nei prati del Monte di Brianza, che rinasce insieme a noi.
Racconteremo di una terra che grazie all’impegno di tanti bambini/e, ragazzi/e e adulti, torna a ospitarci, a generare cibo genuino e biodiverso, di ispirazioni artistiche che prendono forma, di tanti incontri sorprendenti col mondo vegetale e animale, del progetto di ristrutturazione di una cascina che sta per prendere il via.

Programma. Ingresso gratuito

Domenica 18 giugno 2023 – Transizioni Fest

10.00 SPETTACOLO TEATRALE (per adulti), con partenza da piazza Resegone:
TERRAMADRE, costruito a partire dalla conoscenza e dal dialogo con gli abitanti di Aizurro che vivono un costante rapporto con la terra. Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich intraprendono un cammino fisico, autentico, per connettersi, con il genius loci, che consentirà insieme agli spettatori di raggiungere Cascina Rapello in cui si svolgerà la performance; una rassegna oggettiva ma anche evocativa, simbolica, umana, delle sensazioni, delle storie e delle esperienze raccolte.
Progetto finanziato dal bando Smart “Life is Live” di Smart, con il contributo di Fondazione Cariplo.

Clicca qui per saperne di più su Terramadre

Cascina Rapello è la terza tappa di un progetto che si propone di indagare il rapporto uomo-natura attraverso dei viaggi di esplorazione e di scoperta.
Dopo il cammino da Roma a Ferrara dei due autori, questa volta saranno gli spettatori a svolgere un percorso a piedi nei boschi del Monte di Brianza che circondano Cascina Rapello dove domandarsi: cos’è la Terra? Che rapporto abbiamo con lei?

“Ci piace definire TERRAMADRE come un progetto più che uno spettacolo.
È un viaggio – fisico ancor prima che simbolico – di esplorazione e di scoperta, dove l’obiettivo è indagare il rapporto uomo-natura.
Come recita una poesia di Arminio ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a ciò che ci circonda, che attraversiamo, che calpestiamo.
Riuscire a guardarlo, ad entrarci in contatto.
Coglierne i colori, gli odori, i sapori.
Attenzione ad ascoltare le sensazioni e le emozioni che tutto questo genera in noi. Trovare il nostro modo per stare in contatto con la Terra.
Ma cos’è per noi la Terra? È ancora un nostro interlocutore? Sappiamo che rapporto abbiamo con lei? La vita materiale la conosciamo?
A queste domande noi, figli della città, non sappiamo rispondere.
Per questo, con TERRAMADRE, iniziamo un viaggio che ha l’obiettivo di costruire e ridefinire il nostro rapporto con la Terra.”

…mentre per i più piccoli, LABORATORIO di manipolazione dell’argilla accompagnati dalle persone con disabilità della Cooperativa Sociale La Vecchia Quercia

12.30 PRANZO all’aria aperta su prenotazione a sostegno della ristrutturazione di Cascina Rapello

Cascina Rapello verso rifiuti zero, proviamoci insieme!
Per il pranzo porta il tuo piatto, bicchiere, posate e tovagliolo.

Cous cous con zafferano, carne e verdure di stagione dell’orto di Cascina Rapello 10 €Cous cous con zafferano e verdure dell’orto di Cacina Rapello 8 €

Sempre a disposizione
Panino con salamella 4 €
Panino con salame 3 €
Panino con formaggio latteria della Valsassina 3 €
Crostata di frutta 2,50 €

Bevande:
Vino Barbera o Chardonnay 1l 8 € / 0,5l 5 €
Birra artigianale La Rapella (bottiglia da 0,5 l) 5 €
Birra Becks (bottiglia da 0,33 l) 3 €
Succo di frutta biologico (un bicchiere) 2 €
Acqua dal rubinetto gratis

14.30-17.00 HUMAN LIBRARY, storie di cambiamento.
La Human Library è una libreria diffusa, fra prato e boschi, in cui i libri sono le persone che racconteranno dal vivo le loro storie di cambiamento. Persone che hanno lasciato un lavoro alienante per una passione e un sogno autentico, persone con disabilità che hanno trovato la propria strada, chi ha iniziato un nuovo progetto di vita, famiglie che hanno deciso di vivere in modo comunitario, comunità autogestite di piccole attività artigianali, artistiche e professionali, chi attraverso dei piccoli microrganismi ha cambiato in grande la propria vita…

Clicca qui per scoprire i protagonisti della Human Library
  • Lorenza Salati, “Infatti9 Multifactory”
    Una comunità autogestita di piccole attività artigianali, artistiche e professioni autonome che si prende cura di uno spazio di lavoro condiviso,un modello di rigenerazione urbana che riabita aree ex industriali abbandonate. Insieme per creare azioni di attivismo civico impensabili da realizzare da soli.

  • Carmen Azzoni, “Il linguaggio della natura attraverso le sue impronte con la tecnica dell’ECO-PRINT” con laboratorio
    La mia vita è cambiata quando ho cominciato a fare lunghe camminate da Monza a Biassono per arrivare al mio laboratorio, attraversando il parco di Monza. Ho scoperto che è possibile ascoltare la natura presente nelle nostre città, seppur avvolta da caos e confusione, riscoprendo così il territorio tra parchi, boschi e strade cittadine. Le impronte nascono per caso in questi cammini, per accogliere ciò che poi è diventato il mio lavoro da artigiana. Grazie a Infatti9 Multifactory sono riuscita a creare il mio laboratorio, dove accolgo ragazzi e adulti coinvolgendoli in attività creative.

  • Silvia Schenatti, “Semplicemente Silvia”
    Nonostante la disabilità motoria, sono diventata avvocato e ho pubblicato il mio primo romanzo L’inferno dentro i suoi occhi. Tutto ciò è stato possibile grazie a un duro percorso introspettivo, per il quale sono riuscita ad andare oltre ai pregiudizi e ai preconcetti.

  • Paola Bettocchi, “Rigenerazione organica e benessere. La rivoluzione dei Microrganismi Effettivi”
    Vi parlerò della Vita attorno a noi e della rigenerazione alla base della sostenibilità ambientale. Con i Microrganismi Effettivi, vi farò conoscere un progetto rivoluzionario di profonda ecologia, vera sostenibilità, grande benessere. Semplici azioni consuete e quotidiane possano fare la differenza nella nostra vita, disinquinando, bonificando, risanando. Scegliendo la dominanza positiva! “Non esiste alcuna differenza tra risanare la terra e risanare se stessi.”
  • Antonella Carli, “Di Sogni e di Vento. Il Coraggio del Cambiamento”
    Ho abbandonato un lavoro che amavo e che mi dava tutte le sicurezze di cui avevo bisogno. Ho fatto questa scelta per realizzare quella che ritengo essere la Missione della Mia Anima: LA CURA di me, della mia Famiglia, delle mie Passioni. Compagno in questa Avventura, il Bosco. Rifugio nell’Infanzia, Portale verso la realizzazione di quella parte di me che era pronta a manifestarsi. Da tutto questo è nato un Personaggio, che sono io, di cui vi racconterò.

  • Anna e Valerio di La Pancho Villa, “Dalla metropoli all’arcadia”
    Dopo otto anni di esperienze tra città e campagna la Pancho Villa in Sabina (Lazio, Provincia di Rieti) oggi è un luogo di incontro per attività editoriali, corsi di autoformazione, autoproduzioni birrarie e agricoltura naturale. Il tentativo è quello di abitare il mondo radicandosi in un luogo, prendendosene cura, cambiando sguardo, imparando i tempi della terra e la sua radicalità. Destituire la metropoli, abbandonare la sua forma di vita e la sua logica estrattivista che vede la campagna come museo o come risorsa.

  • Caterpillar, “Dalla mia non-vita a una vita di senso”
    A partire dalla mia recente esperienza personale, a partire da ciò che scrivo, e nei miei spettacoli, vorrei condividere il viaggio che mi ha portato ad abbandonare la mia non-vita precedente per dedicarmi a qualcosa e a qualcuno che potesse avere un senso. In questi anni mi sono sentito cacciato da quello che credevo fosse anche il mio mondo, mi sono sentito umiliato, come persona ma anche semplicemente come essere vivente. Lungo la strada ho incontrato e conosciuto altri viventi, soprattutto contadini, con cui ho avuto in sorte di ritrovare ciò a cui credo tutti e tutte abbiano diritto: un luogo UMANO, delle relazioni UMANE, degli orizzonti UMANI. Il teatro è la forma viva con cui tento di comunicare questa possibilità di salvezza, e per me è qualcosa di sacro, una delle poche forme di espressione in cui il rapporto carnale, senza mediazioni, tra i partecipanti è e rimane imprescindibile e intoccabile. Non voglio insegnare nulla a nessuno, credo solo di poter imparare, sempre, da ogni incontro.

  • Pedro Domínguez Pérez, “Eco dos Teixos, dove le radici sono la base dei sogni”
    Io e la mia compagna ci siamo trasferiti nel paesino di montagna (Casaio, Galizia, Spagna), in cui sono crescituo, iniziando così a dare vita al nostro sogno di cambiamento. Attraverso l’animazione culturale e sociale, abbiamo dato vita ad attività educative legate alla natura; ristrutturato l’antica scuola, che era abbandonata e trasformata in un albergo. Ora è un centro che organizza eventi e accoglie viaggiatori provenienti anche da altri paesi, o che abitano intorno a noi. Abbiamo scoperto i valori della montagna: le piante, gli alberi, gli animali e l’acqua. Grazie a questo sogno che si è realizzato, ora viviamo connessi alle persone e alla natura.

… mentre per i più piccoli
14.30 MOSTRA “Come Alberi – L’arte è per tutti, le stagioni e gli eventi ci attraversano, ma tutti noi siamo Come Alberi: sappiamo, trasformarci, sognare, crescere”.
A seguire, ispirati dalla mostra, LABORATORIO Albero amico (per bambini/e) in cui ciascuno realizzerà il proprio albero personale con materiale creativo e di riciclo, accompagnati dalle persone adulte con disabilità della Cooperativa Sociale La Vecchia Quercia

16.30 MERENDA con pane del forno

INGRESSO LIBERO E GRATUITO.
E’ gradita una libera donazione a sostegno della campagna di raccolta fondi “Vivi e sostieni Cascina Rapello

Info e prenotazioni (pranzo e attività in programma) entro il 15 giugno 2023: 3881997072 – cascinarapello@liberisogni.org

Per tutta la durata dell’evento possibilità di giocare liberamente nei prati e nei boschi di Rapello, fare amicizia con le nostre quattro asinelle, esplorare la casa sull’albero, visitare le opere di Land Art e scoprire i castagneti secolari di Cascina Rapello.
È inoltre previsto il Cogli e Mangia – l’auto raccolta dei prodotti dell’orto sociale di Cascina Rapello (accompagnati dai nostri contadini di fiducia) o la possibilità di acquistarli al banco. Le verdure dell’orto sono coltivate senza uso di sostanze chimiche, con il coinvolgimento di persone con disabilità, minori e giovani fragili e con l’aiuto di tanti volontari.

Leggi qui com’è andata la prima edizione di Transizioni Fest.

Come raggiungere il festival

Si può raggiungere il festival con la macchina e parcheggiare ad Aizurro nei pressi di piazza Resegone o nei dintorni, prestando attenzione ai divieti di sosta, ai cancelli e alle proprietà private.
I posti a disposizione non sono tanti quindi, se puoi, cerca di unire i tanti passeggeri in una sola macchina per rafforzare l’economia della condivisione e soprattutto perché farai del bene all’ambiente.
Dal parcheggio si può proseguire a piedi lungo la strada asfaltata in salita (50 metri) e in corrispondenza del primo tornante prendere la strada sterrata dove si vede una sbarra aperta. Da lì 5 minuti (500 metri) sempre dritto a piedi per arrivare a Cascina Rapello.

Si può prendere il treno e scendere alla fermata di Airuno e dalla stazione raggiungere la Cascina attraverso il sentiero 4 e 7.
Se salirai a piedi o in bicicletta riceverai in omaggio un bicchiere di vino o di succo.